martedì 6 aprile 2010

GB: Tentano di imbarcare parente morto su aereo per non pagare tasse

Fonte: Corriere.it
LONDRA - Hanno finto che il loro parente, morto, fosse addormentato in modo da poterlo riportare in Germania senza pagare le tasse. Protagoniste della vicenda due donne che hanno cercato di far imbarcare un 91enne defunto su un aereo a Liverpool, sistemandolo sulla sedia a rotelle nella speranza che gli addetti all'aeroporto non si accorgessero di nulla. Le due donne sono state arrestate. (RCD)

Il Parroco di Bosaro esplode contro i gay

Fonte: Gay.tv

Il parroco Magarotto, parroco della Chiesa di Bosaro ha pubblicato sul numero di ottobre della rivista parrocchiale un intervento di fuoco contro comunisti, prostitute e gay.

Il sacerdote era già noto per le prediche piuttosto appassionate, ma il suo articolo non è stato gradito da tutta la comunità dei fedeli.
L’intervento del prete parte da un testo di Augusto de Izcue, tratto dalla rivista «Radici Cristiane», che contiene un feroce attacco agli intramontabili “comunisti”, ma anche a gay, migranti e prostitute.Quando si è palesato l’irreversibile fallimento della propaganda comunista - nessun partito di questa tendenza ha mai vinto una libera elezione in nessuna parte del mondo - si legge - le forze che spingono al processo di scristianizzazione sono state costrette a cambiare strategia. Persa l’illusione di ottenere il sostegno della classe operaia e degli studenti, sempre più refrattari alla predica marxista, queste forze hanno pensato di creare un “nuovo proletariato”.
Continua dicendo che questo nuovo proletariato ora è composto da minoranze emarginate ovvero:”prostitute, omosessuali, femministe, tossicodipendenti, antisociali, immigrati, teppisti, elementi della controcultura
I suoi nemici maggiori nel testo sono i marxisti, rei di aver costruito nuovi modelli sociali, e tutti coloro che ne fanno parte non sono visti come vittime della società, ma come i complici delle “forze che spingono al processo di scristianizzazione.”

La nuova strategia - si legge ancora - presenta queste minoranze come gli “oppressi” di oggi, mette loro l’etichetta di “movimenti sociali” e li scaglia contro la società “oppressiva” con folto sostegno di Ong milionarie create ad arte. Questa nuova strategia rivoluzionaria ha ricevuto il nome di “rivoluzione culturale”.
Il sindaco Remo Randolo non ha potuto soprassedere dopo un intervento del genere da parte del padre spirituale della sua città e ha affermato che: “Lungi da me l’intenzione di spaccare la città tra chi sostiene il sindaco e chi il parroco - precisa subito - Ma su certe cose non posso tacere e mi assumo la responsabilità delle mie parole. I toni usati in questo articolo sono non solo volgari e offensivi, ma anche violenti. Un prete dovrebbe occuparsi dei problemi veri delle persone”.

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Verona: paga 5.000 Euro per girare un film porno, ma è una truffa

fonte: Blitzquotidiano

Un aspirante attore porno ha pagato 5000 euro per recitare da protagonista in un film a luci rosse a Verona, ma è stato truffato. Il trentenne veronese ha inserito un annuncio su internet, in cui si dichiarava disponibile a interpretare un ruolo in un film hard, inserendo il proprio numero di cellulare. Contattato da un veneziano, che si è spacciato per produttore di film porno, il giovane si è anche detto disponibile a pagare qualcosa per dare una svolta alla sua carriera. All’appuntamento nel capoluogo veneto si è presentato un uomo di mezza età, disabile, a cui l’uomo ha consegnato tremila euro e la carta d’identità, in cambio della promessa di un provino. Il secondo incontro dopo alcune settimane, a Mestre. Questa volta il fantomatico produttore è riuscito a farsi consegnare un altro acconto di duemila euro, assicurando il giovane veronese che quei soldi sarebbero stati il suo biglietto d’ingresso nel mondo dei film a luci rosse. Ma è scomparso, senza più richiamare.

Il fatto sarebbe rimasto nell’ombra se il trentenne non fosse stato chiamato dai Carabinieri, che l’hanno contattato perché in Questura a Venezia risultava che avesse assunto una donna cinese senza permesso di soggiorno. In realtà la donna sarebbe stata contattata dal produttore, che si è servito del documento d’identità del veronese, per farla recitare nel film come protagonista femminile. A quel punto il giovane, per potersi scagionare dall’accusa, è stato costretto a chiarire la sua posizione con i militari. Dopo aver ricostruito l’intera vicenda, ha fornito ai Carabinieri una descrizione del truffatore.

Parroco spende 17mila euro in linee erotiche e siti pornografici


da ADN Kronos

Un prete cattolico e' stato rimosso dall'arcivescovo di Toledo per aver speso oltre 17mila euro della parrocchia in linee telefoniche erotiche e siti pornografici. Il ventisettenne prete era da meno di un anno il parroco di Noez e Totane's, due piccole cittadine nei pressi di Toledo. I parrocchiani avevano inziato ad avere qualche sospetto sul giovane prelato, e lui stesso durante una messa aveva ammesso di aver "preso soldi della comunita' per risolvere un problema".

martedì 30 marzo 2010

Salento, rimossa la statua dell'Arcuri: "Non ci rappresenta!"

LECCE - Non ci rappresenta. Con questa motivazioni le donne di Porto Cesareo, cittadina salentina di Lecce dove vivono poco più di 5mila anime, hanno chiesto e ottenuto la rimozione della statua di Manuela Arcuri in veste di sirena, inaugurata nel 2002 proprio di fronte al mare.

IN UN MAGAZZINO - All'alba il Comune, che nel frattempo ha cambiato colore di giunta (primo cittadino è ora Vito Foscarini del centrosinistra), ha dato esecuzione a un'ordinanza sindacale che prevedeva lo spostamento o la rimozione del monumento, sui cui basamento è riportata la scritta "Il mare di Porto Cesareo a Manuela Arcuri, simbolo di bellezza e prosperità". Una presenza che le mogli dei pescatori locali non hanno mai gradito. La statua, all'epoca inaugurata alla presenza di una raggiante Arcuri, è stata dunque riposta in un magazzino del campo sportivo.

LO SHOW DI IPPOLITI - In realtà già l'estate scorsa la giunta aveva deliberato la rimozione, motivandola proprio con la petizione delle mogli dei pescatori che ritenevano non le rappresentasse, chiedendo che venisse sostituita con una statua della Madonnina del mare. Tutto fu interrotto dal clamore suscitato dalle proteste del giornalista Gianni Ippoliti, che nel 2009 si presentò davanti alla statua con piccone e martello e si disse pronto ad abbattere il manufatto. La questione dello spostamento fu allora accontantonata. Fino a stamane, quando le donne del paese l'hanno avuta vinta.

lunedì 29 marzo 2010

Clooney preferisce il poker online a Elisabetta Canalis, è crisi

Lui sarebbe sul punto di chiedere un momento di riflessione di qualche mese

LOS ANGELES - Stanco di Elisabetta al punto di chiedere un momento di riflessione, che potrebbe tradursi in una momentanea separazione. Rimbalzano dagli Stati Uniti le voci di crisi tra la coppia più glamour del jet set. A parlarne per primo è stato il periodico Stars, rilanciato in Italia da numerosi siti come il Metropolitan post. I due, su richiesta di lui, vivranno separati per sei mesi. Poi si vedrà. È certo che George Clooney abbia definitivamente detto di no al matrimonio. Ma anche a una rinuncia delle sue abitudini più ludiche come per esempio il poker, al punto che Elisabetta Canalis si sarebbe lamentata con alcuni amici per un suo uso un po' eccessivo del gioco online. Mentre in questi giorni la showgirl Hilary Blasi afferma di non essere affatto dispiaciuta dalla recente passione del suo Francesco Totti per il poker, sembra che Canalis e Clooney abbiano avuto una «colorita discussione».

ONLINE CON MATT E BEN - Nelle ultime settimane, secondo alcuni amici della coppia, George non avrebbe riposto ad alcune sue telefonate perché troppo impegnato in tornei online con gli amici pokeristi Matt Damon e Ben Affleck. Proprio quando sembrava che la loro storia potesse proseguire senza nessun intoppo verso il matrimonio, che per molti si svolgerà quasi sicuramente su una calda spiaggia messicana, i due si trovano ad affrontare quella che è la prima possibile crisi da fidanzati. Alcuni amici hanno riferito di una minacciosa telefonata di Elisabetta che avrebbe urlato al suo George: «Non mi interessa nulla delle tue partite a poker con Ben e Matt, se ti chiamo sei pregato di rispondere alle mie telefonate». I tre, inoltre, spesso si danno appuntamento online anche con un campione di poker italiano, il professionista di Everest Poker Cristiano «The Italian Stallion» Blanco che, tramite chat, dà consigli sulle migliori strategie da portare avanti durante le partite.

DAMON: «LUI E' GAY» - A Elisabetta, però, sembra non piacere neanche Matt Damon. Forse non ha ancora digerito lo scherzo che Matt ha organizzato ai due quando, prima della trionfale apparizione della coppia alla mostra del cinema di Venezia, dichiarò apertamente ai media che Clooney fosse omosessuale, dando della «splendida copertura» alla Canalis. In effetti uno scricchiolio nel rapporto tra i due lo ha anticipato già la stampa gossippara, che ha riportato la notizia della «preoccupazione» del 48enne attore americano per la continua presenza a letto di Piero, il dobermann di Elisabetta che spesso si infila sotto le coperte. (fonte: Agi)

sabato 27 marzo 2010

Calderoli brucia le leggi abrogate


Il ministro per la Semplificazione manda al rogo un muro composto dalle scatole con i 375mila provvediment



ROMA - Oltre 375.000 tra leggi e regolamenti abrogati finiti al rogo. Letteralmente. Armato d'ascia, piccone e fiamma ossidrica il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, ha dato fuoco ad un enorme muro di scatoloni costituito da tutte le norme abrogate dal lavoro del suo ministero. Poi, siccome ci trovavamo a Roma, in una caserma dei vigili del fuoco, alla fine sono intervenuti i pompieri che hanno spento le fiamme. Salvando dal rogo anche qualche scatolone.

RISPARMI E POLEMICHE - Il taglio di queste norme, realizzato nei primi 22 mesi di legislatura, ha permesso di arrivare, secondo il governo, ad avere uno stock normativo di sole circa 10.o00 leggi vigenti e ha prodotto un risparmio di circa 800 milioni di euro l'anno. Ma c'è anche chi è critico sul gesto di Calderoli, trasformatosi per qualche minuto in un «novello Nerone». «La carta non si brucia, si ricicla - ricorda Paolo Cento della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà - ormai lo sanno anche i bambini delle elementari. Evidentemente è uno sforzo troppo grande per i membri dell'attuale esecutivo». L'iniziativa non è piaciuta nemmeno al segretario della Cgil Vigili del Fuoco e a quello della Cgil Funzione Pubblica, Michele D'Ambrogio e Antonio Crispi: «Piuttosto che fare pessima propaganda - affermano - si sarebbe potuta eliminare senza alcun dubbio la legge di riforma del rapporto di lavoro dei pompieri, la cui totale inefficacia è dimostrata da un modello organizzativo del Corpo che penalizza il servizio reso ai cittadini ed al paese, ma anche dalle condizioni professionali ed economiche degli operatori»

LEGGI ABROGATE - Il Consiglio dei ministri ha tagliato con un recente decreto legislativo 189mila provvedimenti tra leggi e regolamenti. Se si aggiungono le 40mila disposizioni già abrogate in precedenza sempre da Calderoli e 145mila atti privi di valore normativo, ecco che si arriva a 375mila tra leggi e regolamenti abrogati. Ma che tipo di provvedimenti non ci sono più? La normativa cancellata più vecchia è del 1864 e riguarda « L'affrancamento dei canoni enfiteutici, livelli, censi decime ed altre prestazioni dovute a corpi morali». Ma ci sono anche una serie di norme varate durante il periodo fascista che si pensavano abrogate ma resistevano ancora, come la «legge istitutiva dei fasci e delle corporazioni». Tanti anche i provvedimenti stravaganti che ora non ci sono più, come un regio decreto sul prosciutto cotto conservato in scatola, un altro sulla lotta alle cavallette, uno sulla lotta alle coccinelle negli agrumi e infine una normativa sull’indennità di bagaglio per le bardature dei cavalli.
Speriamo però che almeno questa volta non ci sia stato alcun errore. Nel precedente decreto taglia-leggi Calderoli aveva involontariamente eliminato infatti anche normative non proprio inutili come quella che istituisce la Corte dei Conti, tanto che al taglia-leggi si era dovuto contrapporre un nuovo decreto: il salva-leggi.

lunedì 22 marzo 2010

Milano, rubata la Bentley di Eto'o


L'aveva prestata a Marko Arnautovic, che ha denunciato il furto: la Gt 63 vale centinaia di migliaia di euro

MILANO - Samuel Eto'o è l'indubbio eroe di Stamford Bridge, per il gol con cui l'Inter ha battuto il Chelsea negli ottavi di Champions League, ma con le auto è poco fortunato. Giovedì sera gli è stata rubata una Bentley Gt 63 del valore di centinaia di migliaia di euro. È stato il compagno di squadra Marko Arnautovic a sporgere denuncia per il furto: l'attaccante camerunese gli aveva prestato l'auto, poi rubata vicino all'Hotel Sheraton in zona Porta Venezia, tra le 21.30 e le 22. (Ansa)

lunedì 15 marzo 2010

Disagio Puro dal Grande Fratello 10 & Co.

Bordello in fiamme, uomo nudo in fuga



Per sfuggire all'incendio si rifugia su un cornicione senza nulla addosso. Scena ripresa con i telefonini dai passanti

Il rogo è divampato in una casa di appuntamenti nel centro di Basilea

Per sfuggire all'incendio si rifugia su un cornicione senza nulla addosso. Scena ripresa con i telefonini dai passanti

MILANO - Attimi di paura e alquanto imbarazzanti per uno svizzero rimasto bloccato e completamente nudo sul parapetto al quarto piano di un edificio in fiamme nel centro di Basilea. Teatro dell'incidente è un noto locale d'incontri del centro storico.

L'INCENDIO - Dall'appartamento, in cui si organizzano incontri sessuali, lunedì pomeriggio è divampato un incendio. Uno degli occupanti ha cercato di mettersi in salvo uscendo dalla finestra e aggrappandosi al parapetto della finestra. Forse per la paura o per la fretta non ha fatto in tempo a mettersi qualcosa addosso. L'intera sequenza è stata catturata con i cellulari dai passanti incuriositi. E le foto hanno subito fatto il giro di Internet.

IL SALVATAGGIO - «Ho notato del fumo uscire dalla finestra e un uomo nudo che sembrava volersi gettare nel vuoto», ha raccontato un testimone al portale 20Minuten. Lo sfortunato occupante del piano, non è chiaro se uno dei clienti, è rimasto in quella posizione scomoda per diversi minuti, prima di essere tratto in salvo dai pompieri con una scala. L'uomo è stato trasportato infine all'ospedale con leggere bruciature, l'appartamento, invece, è andato distrutto dalle fiamme.

sabato 6 marzo 2010

Adriano aggredito dalla ex. Notte di caos nella favela


Appena tornato in patria dopo l’amichevole giocata a Londra con la maglia della seleçao, l’attaccante brasiliano ha subito la furia dell’ex fidanzata durante una festa nella favela di Chatuba. Macchina dell’Imperatore distrutta a colpi di pietra prima che i due venissero alle mani.


RIO DE JANEIRO (Brasile), 6 marzo 2010 – Una festa decisamente da dimenticare per l’attaccante del Flamengo, con tanto di rissa e macchina distrutta a colpi di pietra dall’ex fidanzata Joana Machado, piombata a sorpresa nella favela di Chatuba (periferia nord della capitale carioca), dove l’Imperatore era andato a festeggiare insieme a una decina di compagni di squadra. La personal trainer, che Adriano pare abbia ricominciato a frequentare da poco dopo il fidanzamento rotto più di un anno fa, ha prima sfogato la propria ira contro la vettura dell’ex fidanzato per passare successivamente allo scontro fisico, generando lo stupore della favela, abituata a ben altre scene di violenza.

L'ira dell'ex — L’intenzione era quella di passare una serata al ritmo di samba e funky insieme ad amici e compagni di squadra, ma l’ira dell’ex ha letteralmente sconvolto i piani, trasformando rapidamente la festa in uno scenario da Attrazione Fatale. Specchietti divelti, parabrezza in frantumi e portiere ammaccate sono state il risultato della rabbia di Joana. Pochi minuti dopo l’arrivo in discoteca, infatti, Adriano e compagni sono stati sorpresi dalle urla e dal frastuono provenienti dal parcheggio antistante, dove Joana Machado ha iniziato a scagliare calci e pietre contro l’auto dell’attaccante, senza risparmiare nemmeno le vetture di altri tre suoi compagni di squadra. Secondo quanto ricostruito dal sito di Globoesporte, una volta entrati in contatto fuori dal locale i due sono immediatamente venuti alle mani, con l’ex fidanzata messa al tappeto da uno spintone di Adriano, la cui assenza all’allenamento del giorno successivo ha generato non poco imbarazzo nella dirigenza del Flamengo al momento di spiegarne le ragioni.

scarica barile — L’assenza nell’ultimo allenamento non aveva destato eccessivo scalpore, vista la recente ammissione dei dirigenti carioca del “trattamento privilegiato” di cui gode l’attaccante, di fatto “libero di autogestirsi”. Ma una volta venuta a galla la rissa di giovedì notte, l’imbarazzo di tecnico e dirigenti nel tentativo di giustificare la mancanza dell’attaccante al campo d’allenamento è parso subito evidente. “Medico e tecnico hanno deciso di tenere a riposo Adriano nei prossimi giorni per fargli realizzare del lavoro fisico specifico”, ha dichiarato il dirigente carioca Marcos Braz, smentendo di fatto la versione rilasciata solo qualche istante prima dall’allenatore, Jorge Andrade, secondo cui “la decisione di lasciare Adriano a riposo è arrivata direttamente dall’alto”. Dal canto suo, l’attaccante è tornato a parlare di “problemi personali”, escludendo tuttavia che dipendano dal burrascoso rapporto con l’ex fidanzata conosciuta quando ancora giocava nell’Inter. “Ho alcuni problemi personali da risolvere, ma in tutto ciò Joana non ha nulla a che vedere”, ha giurato. Vero o falso che sia, l’unica cosa certa è che le vicende extracalcistiche di Adriano non smettono di destare scalpore

domenica 28 febbraio 2010

martedì 9 febbraio 2010

È allarme per un videogioco online che simula lo stupro


Il ministro Meloni: «Rimuoverlo dalla Rete». Telefono Rosa farà un esposto in Procura


MILANO - È un coro unanime: occorre rimuovere subito da Internet il videogioco «Rapelay», che si può scaricare gratuitamente dalla rete e che consente a chi gioca di vestire i panni dello stupratore seriale. La prima a intervenire è Giorgia Meloni, ministro della Gioventù: «Farò richiesta alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di intervenire presso i gestori che offrono la possibilità di scaricare da Internet Rapelay, affinchè rimuovano il gioco dalla rete» afferma, aggiungendo che alla Polizia Postale chiederà anche di valutare e segnalare alla magistratura ogni eventuale ipotesi di reato. Vittime delle violenze virtuali, infatti, sono anche personaggi che rappresentano ragazzine minorenni.

A chiedere che il gioco venga proibito è anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. La vicenda fa insorgere Telefono Rosa, associazione che da anni si occupa di violenza alle donne, che chiede l'immediato oscuramento del sito e preannuncia per mercoledì un esposto alla Procura della Repubblica di Roma. «Mi chiedo come mai il ministro dell'interno Maroni non sia ancora intervenuto - dice la presidente Gabriella Moscatelli - quel gioco è un'istigazione a delinquere vera e propria. Tra l'altro si tratta di uno stupro mirato a una bambina: che facciamo, eccitiamo la fantasia dei pedofili?». Preoccupazione viene espressa anche dall'associazione telespettatori cattolici Aiart, che chiede alle famiglie di vigilare. Di gioco «aberrante» parla la deputata del Pdl Barbara Saltamartini, a cui fa eco la collega dell'Udc Dorina Bianchi: «mentre si spendono impegno ed energie per proporre e promuovere politiche a sostegno delle donne, si scopre che i creatori di un videogioco hanno messo la stessa dose di impegno per formare una generazione di stupratori. Mi cadono le braccia». (Fonte: Ansa)


Sedicenne organizza un party su Facebook e gli distruggono la villa


Decine di ragazzi, completamente ubriachi, hanno scagliato fuori dalle finestre gli oggetti della casa


LONDRA- Ancora una volta Facebook ha giocato un brutto scherzo a una ricca coppia di genitori britannici. La settimana scorsa Rai e Nishi Shukla, coniugi londinesi di mezza età, avevano deciso di passare un weekend romantico lontano dalla capitale britannica e avevano raccomandato al figlio sedicenne Aneesh, rimasto a Londra, di non rincasare tardi. Il ragazzo per non far preoccupare i genitori aveva ottenuto il permesso di organizzare una festicciola con i suoi più intimi amici nella loro villa a Kingston-upon-Thames, borgo meridionale di Londra. Peccato che il sabato pomeriggio, per inoltrare gli inviti, abbia postato un messaggio sul popolare social network. La sera si sono presentate alla festa oltre 100 persone e i numerosi intrusi hanno sfasciato buona parte della villa, valutata oltre un milione di euro. Per riportare la calma nel quartiere sono intervenute ben sei volanti della polizia e due ambulanze hanno soccorsi i feriti.

TEPPISTI – Appena i primi balordi sono arrivati alla festa, Aneesh, che frequenta la prestigiosa Westminister school, istituto indipendente che costa circa 25.000 euro all'anno, ha velocemente perso il controllo della situazione. Decine di ragazzi, completamente ubriachi, hanno scagliato fuori dalle finestre gli oggetti presenti nelle stanze della villa, hanno distrutto i lampadari e le auto parcheggiate sulla strada. Non sono mancati coloro che, per rendere più emozionante la serata, hanno cominciato a urinare dalle finestre. Molti teppisti inoltre hanno gettato decine di bottiglie di vetro nelle proprietà dei vicini. Questi ultimi hanno chiamato la polizia che in un primo momento ha arrestato due giovani accusati di furto. Tuttavia non avendo le prove del reato, le autorità sono state costrette a rilasciare i ragazzi.

TESTIMONIANZA - Come ha testimoniato Sally Maton, quarantasettenne che abita di fronte alla villa dei Shukla, la situazione è degenerata poco prima di mezzanotte: «Quando sono rientrata a casa ho visto decine di teenager in strada - ha dichiarato la donna al Daily Mail -. Urlavano come matti e facevano un grande baccano. C'erano talmente tante bottiglie sul prato, che non riuscivo a distinguere l'erba. I ragazzi bevevano, vomitavano e gettavano oggetti dalle finestre. C'erano persino alcuni che urinavano dalle finestre del primo piano». I genitori di Aneesh sono tornati a casa solo la domenica pomeriggio e hanno trovato la casa semidistrutta. Hanno immediatamente contattato un'impresa di pulizie e diversi giardinieri per tentare di far riacquistare alla loro villa l'aspetto di una casa normale. Non hanno voluto rilasciare dichiarazione: «È una faccenda privata» ha tagliato corto la signora Shukla.

mercoledì 20 gennaio 2010

Bambino incastrato in una pentola ...

I genitori di un bambino turco hanno dovuto chiamare i viglili del fuoco per disincastrare loro figlio da una pentola. Il piccolo stava giocando e nessuno si è accorto del suo pericoloso esperimento. Dopo esserci entrato, il bambino non è più riuscito a uscire. Il suo corpo è rimasto incastrato nella pentola. Soccorso dai vigili del fuoco, solo in ospedalo hanno potuto liberarlo. La pentola ha avuto la peggio, è stata rotta per permettere al piccolo di uscire. Il bambino sta bene e il padre è pronto a giurare che per un po' starà alla larga da questo genere di giochi.

martedì 19 gennaio 2010

Manchester United

Il Manchester è indebitato
E Glazer chiede un prestito ai giocatori

L'insolita richiesta del proprietario del club a calciatori e dipendenti

MILANO - I debiti ammontano a 550 milioni di euro. E rappresentano talmente una zavorra per il patron del Manchester United, Malcolm Glazer, da spingerlo a chiedere aiuto ai suoi giocatori. Proprio così: l'imprenditore statunitense di origini lituane, stando a quanto scrive il Sun, ha chiesto ai calciatori supporto sotto forma di pacchetti di obbligazioni da 50 mila sterline con una rendita annua del 7%. Un'offerta che Glazer ha esteso non solo alle stelle di Sir Alex Ferguson ma anche a tutti i dipendenti del club, con l'intenzione di rientrare dal debito che grava sul bilancio della società. La reazione dei giocatori del Manchester United è stata di sorpresa e incredulità, sottolinea il tabloid inglese: le stelle del Manchester sono rimaste «esterrefatte», mai immaginando che Glazer si sarebbe rivolto a loro per superare la crisi.

CLUB IN CRISI - La situazione finanziaria del Manchester United appare sempre più preoccupante, a tal punto che c'è chi si è spinto ad ipotizzare la vendita del centro sportivo di Carrington (o addirittura l'Old Trafford) per far fronte all'enorme esposizione debitoria. «I giocatori non sanno cosa fare - ha dichiarato una fonte anonima interna al club -. Molti sono confusi perchè non riescono a capire come sia possibile che i loro datori di lavoro si rivolgano proprio a loro per avere liquidità. Alcuni giocatori sanno riconoscere i buoni investimenti, ma la maggior parte non pare intenzionata ad investire su chi paga loro lo stipendio».

venerdì 15 gennaio 2010

Coltivava marijuana, ma per le galline

Denunciato un contadino di 82 anni. Il legale: non è un appassionato di droghe, si tratta di una vecchia usanza

TRENTO - Coltivava marijuana nel suo orto, ma era destinata alle galline. Si è difeso così un contadino di 82 anni di Pergine Valsugana (Trento), denunciato e finito sotto processo. La difesa vuole dimostrare che l'anziano non è un appassionato di sostanze stupefacenti e che «coltivava le piante per dare da mangiare alle galline», usando la cannabis sativa (canapa), come si faceva una volta nelle valli trentine, sia come fibra al posto del cotone, sia come antiparassitario biologico, sia come mangime per gli animali da cortile.

DISCIPLINA RIGIDA - Il caso - sottolinea il quotidiano L'Adige che riporta la notizia - è problematico dal punto di vista penale perché vi è una rigida disciplina in materia, che non distingue tra chi coltiva cannabis per usi legati all'assunzione di stupefacenti e chi lo fa per motivi analoghi a quelli del contadino trentino o per scopi scientifici. A denunciare la presenza sospetta della pianta illegale coltivata vicino a insalata e pomodori è stato un vicino, che ha segnalato il caso alla Guardia di Finanza: dopo il sopralluogo il fatto è stato segnalato all'autorità giudiziaria.

sabato 9 gennaio 2010

Evasori totali, vanno dall'usuraio per giocare al casinò

Denunciato un pensionato che ha depositato in banca oltre 3 milioni in sei anni. Prestava soldi a centinaia di persone, 16 sconosciute al Fisco

Nei guai giocatori del casinò sconosciuti al Fisco (archivio)

Nei guai giocatori del casinò sconosciuti al Fisco (archivio)

TREVISO - Sconosciuti al fisco, ma incalliti giocatori ai casinò tanto da chiedere prestiti a tassi usurai. Questo è quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Treviso che ha denunciato per usura ed esercizio abusivo di attività finanziaria un trevigiano di 76 anni, pensionato, che in sei anni ha depositato sui suoi conti correnti bancari oltre 3 milioni di euro concedendo in forma abusiva a incalliti giocatori dei casinò sloveni di Nova Gorica prestiti in denaro contante o in fiches in cambio di assegni con interessi superiori al 10 per cento giornaliero. Oltre 200 i giocatori che hanno beneficiato del prestito: per 38 ci saranno accertamenti fiscali e patrimoniali vista la discrepanza fra l’attitudine a frequentare le case da gioco (e le enormi cifre perse) e i redditi dichiarati; 16 giocatori risultano completamente sconosciuti al fisco, benché conducessero una vita piuttosto agiata. I finanzieri di Conegliano hanno verificato che l’ex imprenditore di Farra di Soligo (Treviso) per due anni, in forma sistematica, ha erogato prestiti dietro il rilascio di assegni per un importo pari alla somma erogata maggiorata di un ammontare a titolo di interesse/corrispettivo per il servizio prestato, raggiungendo somme anche di 50 mila euro. Per questa attività il pensionato aveva tre conti correnti bancari sui quali sono transitati oltre 3 milioni di euro: due conti erano fittiziamente intestati a una camerunense ma l’indagato aveva piena delega a operarvi. Nel 2009 sono stati 72 i trevigiani sconosciuti al fisco scoperti dai finanzieri. La maggior parte con barche, auto di lusso, ville e con case in località turistiche di pregio, come Cortina d’Ampezzo.

mercoledì 6 gennaio 2010

L'ambulanza riparte con il portellone aperto: l'ammalato cade e muore

La magistratura indaga sulla morte di un uomo 80 anni originario di Molfetta. L'episodio e il decesso a dicembre

BARI —L’ambulanza riparte con il portellone posteriore aperto, il paziente perde l’equilibrio e scivola verso l’asfalto. Cade dalla vettura, urta la testa e muore dopo l’ultimo tentativo dei medici del Policlinico di salvargli la vita in sala operatoria. Le responsabilità e i contorni della vicenda sono ancora poco chiari, ma questa è al momento la ricostruzione fatta dalla magistratura che indaga sulla morte di un anziano di 80 anni, residente a Bari ma originario di Molfetta. Il fascicolo è nelle mani del pm Ciro Angelillis, che ha dato mandato alla polizia giudiziaria di acquisire le cartelle cliniche dell’uomo e si accinge a nominare un medico legale per eseguire l’autopsia sul cadavere dell’anziano. L’80enne è morto poco prima di Natale, lo scorso 22 dicembre, dopo alcuni giorni di agonia post operatoria. Nonostante l’età e qualche piccolo problema, l’anziano godeva in generale di buona salute. Dopo il decesso, la famiglia dell’uomo ha presentato una denuncia in commissariato ed è stato aperto un fascicolo.

Sono stati già ascoltati i protagonisti della vicenda, le persone in qualche modo coinvolte nell’incidente che potrebbe aver causato la morte del paziente. Ovvero, l’autista dell’ambulanza del Policlinico, un ausiliare e un infermiere. Per adesso si tratta di una indagine conoscitiva, non ci sono quindi nomi iscritti nel registro degli indagati. Il pm ha deciso di attendere i risultati dell’autopsia prima di far partire eventuali avvisi di garanzia. Anche perché, al momento, non è semplice individuare le singole responsabilità: il magistrato, ad esempio, vuole capire se l’operazione chirurgica, alla quale è stato sottoposto l’80enne dopo la caduta, è stata eseguita con tutti i crismi o se, al contrario, possa aver contribuito a peggiorare il quadro clinico.

Stando alla denuncia presentata dai parenti e alle prime informazioni raccolte dagli inquirenti, i fatti si sarebbero svolti tra i primi giorni di dicembre e il 22 dello stesso mese, giorno del decesso. Ad inizio dello scorso mese, il quattro, l’anziano viene trasportato dai parenti al pronto soccorso del Policlinico per un edema in corso. Dopo una prima visita, i medici decidono di sottoporlo ad un esame più approfondito e dispongono una radiografia. Il paziente, quindi, viene fatto salire su un’ambulanza e trasferito a radiologia.

E’ a questo punto che le testimonianze diventano poco chiare e in parte si contraddicono tra loro. Secondo l’autista dell’ambulanza e l’ausiliario, l’80enne era molto irrequieto aveva rifiutato la carrozzella e si dimenava. Fatto sta che l’infermiere della clinica radiologica apre lo sportello del mezzo per far scendere l’uomo, ma l’ambulanza riparte improvvisamente. L’anziano perde l’equilibrio e cade sull’asfalto, urtando la testa. Le condizioni appaiono subito complicate, la botta provoca un importante trauma cranico. Il paziente viene portato in sala operatoria, la prognosi resta riservata. Fino al 22 dicembre, quando l’80enne muore. La polizia giudiziaria, ieri ha acquisito le cartelle cliniche, ma sarà fondamentale il risultato dell’autopsia. Nelle prossime ore sarà nominato il medico legale che dovrà eseguire l’esame.

martedì 5 gennaio 2010

I vigili rubano il posto a una disabile


Il caso a Manduria, nel Tarantino. L'auto parcheggiata sulle strisce gialle. «Le ho ottenute dopo cinque anni»

TARANTO - Da tutti se l’aspettava di vedersi occupato il posto riservato ai disabili come lei. Ma non dai vigili urbani. «Invece sono proprio loro, ogni mattina, che parcheggiano con l’auto di servizio nel rettangolo con le strisce gialle e il contrassegno dei portatori di handicap». La denuncia è di Gabriella Lazzaris, una quarantaduenne dipendente del comune di Manduria costretta da cinque anni a vivere in carrozzella per gli esiti di un incidente stradale. L’impiegata che ogni giorno deve superare le solite barriere architettoniche per recarsi sul proprio posto di lavoro, ha sopportato sino a ieri l’ennesima offesa alla sua disabilità. Ad occupargli l’unico posto auto che la sede comunale riserva a quelli nelle sue condizioni, non è il solito «furbetto» che utilizza il tagliando arancione di un parente per non pagare la sosta nelle strisce blu. Questa volta ad infrangere le regole, sostando in una zona di divieto, è addirittura il furgone della polizia municipale.

La combattiva dipendente dell’ufficio cultura del comune di Manduria che vive separata dal marito con due figlie ancora minorenni, si è già fatta promotrice di una proposta provocatoria, non accolta da nessuno, rivolta a tutti i suoi colleghi. «Ho chiesto loro di trascorrere un’intera giornata lavorativa stando su una carrozzella come la mia: un solo giorno e capirebbero una piccolissima parte di quello che si può provare lavorando in queste condizioni». Perché la mancanza del posto auto è solo uno degli impedimenti architettonici che la disturbano. Il tragitto che deve percorrere per entrare nel suo ufficio non è adatto a chi si sposta su ruote perchè il pavimento è lastricato con chianche sconnesse di pietra usurata dal tempo; la porta della sua stanza è di quelle normali che si chiudono e aprono dall’interno per cui ogni volta ci deve essere un collega ad alzare il saliscendi e spalancare completamente l’uscio. Ma il colmo sono i servizi igienici: assenti. «Praticamente non ho un bagno perché quello chimico che hanno messo fuori esposto al pubblico, non è praticabile per una in carrozzella per cui qualcuno ha avuto il pudore di mettere il cartello con la scritta "guasto"». E quando capita di averne bisogno? «Devo trovare la disponibilità di un collega che mi accompagni a casa altrimenti vi lascio immaginare».