sabato 27 marzo 2010

Calderoli brucia le leggi abrogate


Il ministro per la Semplificazione manda al rogo un muro composto dalle scatole con i 375mila provvediment



ROMA - Oltre 375.000 tra leggi e regolamenti abrogati finiti al rogo. Letteralmente. Armato d'ascia, piccone e fiamma ossidrica il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, ha dato fuoco ad un enorme muro di scatoloni costituito da tutte le norme abrogate dal lavoro del suo ministero. Poi, siccome ci trovavamo a Roma, in una caserma dei vigili del fuoco, alla fine sono intervenuti i pompieri che hanno spento le fiamme. Salvando dal rogo anche qualche scatolone.

RISPARMI E POLEMICHE - Il taglio di queste norme, realizzato nei primi 22 mesi di legislatura, ha permesso di arrivare, secondo il governo, ad avere uno stock normativo di sole circa 10.o00 leggi vigenti e ha prodotto un risparmio di circa 800 milioni di euro l'anno. Ma c'è anche chi è critico sul gesto di Calderoli, trasformatosi per qualche minuto in un «novello Nerone». «La carta non si brucia, si ricicla - ricorda Paolo Cento della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà - ormai lo sanno anche i bambini delle elementari. Evidentemente è uno sforzo troppo grande per i membri dell'attuale esecutivo». L'iniziativa non è piaciuta nemmeno al segretario della Cgil Vigili del Fuoco e a quello della Cgil Funzione Pubblica, Michele D'Ambrogio e Antonio Crispi: «Piuttosto che fare pessima propaganda - affermano - si sarebbe potuta eliminare senza alcun dubbio la legge di riforma del rapporto di lavoro dei pompieri, la cui totale inefficacia è dimostrata da un modello organizzativo del Corpo che penalizza il servizio reso ai cittadini ed al paese, ma anche dalle condizioni professionali ed economiche degli operatori»

LEGGI ABROGATE - Il Consiglio dei ministri ha tagliato con un recente decreto legislativo 189mila provvedimenti tra leggi e regolamenti. Se si aggiungono le 40mila disposizioni già abrogate in precedenza sempre da Calderoli e 145mila atti privi di valore normativo, ecco che si arriva a 375mila tra leggi e regolamenti abrogati. Ma che tipo di provvedimenti non ci sono più? La normativa cancellata più vecchia è del 1864 e riguarda « L'affrancamento dei canoni enfiteutici, livelli, censi decime ed altre prestazioni dovute a corpi morali». Ma ci sono anche una serie di norme varate durante il periodo fascista che si pensavano abrogate ma resistevano ancora, come la «legge istitutiva dei fasci e delle corporazioni». Tanti anche i provvedimenti stravaganti che ora non ci sono più, come un regio decreto sul prosciutto cotto conservato in scatola, un altro sulla lotta alle cavallette, uno sulla lotta alle coccinelle negli agrumi e infine una normativa sull’indennità di bagaglio per le bardature dei cavalli.
Speriamo però che almeno questa volta non ci sia stato alcun errore. Nel precedente decreto taglia-leggi Calderoli aveva involontariamente eliminato infatti anche normative non proprio inutili come quella che istituisce la Corte dei Conti, tanto che al taglia-leggi si era dovuto contrapporre un nuovo decreto: il salva-leggi.

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