domenica 28 febbraio 2010

martedì 9 febbraio 2010

È allarme per un videogioco online che simula lo stupro


Il ministro Meloni: «Rimuoverlo dalla Rete». Telefono Rosa farà un esposto in Procura


MILANO - È un coro unanime: occorre rimuovere subito da Internet il videogioco «Rapelay», che si può scaricare gratuitamente dalla rete e che consente a chi gioca di vestire i panni dello stupratore seriale. La prima a intervenire è Giorgia Meloni, ministro della Gioventù: «Farò richiesta alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di intervenire presso i gestori che offrono la possibilità di scaricare da Internet Rapelay, affinchè rimuovano il gioco dalla rete» afferma, aggiungendo che alla Polizia Postale chiederà anche di valutare e segnalare alla magistratura ogni eventuale ipotesi di reato. Vittime delle violenze virtuali, infatti, sono anche personaggi che rappresentano ragazzine minorenni.

A chiedere che il gioco venga proibito è anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. La vicenda fa insorgere Telefono Rosa, associazione che da anni si occupa di violenza alle donne, che chiede l'immediato oscuramento del sito e preannuncia per mercoledì un esposto alla Procura della Repubblica di Roma. «Mi chiedo come mai il ministro dell'interno Maroni non sia ancora intervenuto - dice la presidente Gabriella Moscatelli - quel gioco è un'istigazione a delinquere vera e propria. Tra l'altro si tratta di uno stupro mirato a una bambina: che facciamo, eccitiamo la fantasia dei pedofili?». Preoccupazione viene espressa anche dall'associazione telespettatori cattolici Aiart, che chiede alle famiglie di vigilare. Di gioco «aberrante» parla la deputata del Pdl Barbara Saltamartini, a cui fa eco la collega dell'Udc Dorina Bianchi: «mentre si spendono impegno ed energie per proporre e promuovere politiche a sostegno delle donne, si scopre che i creatori di un videogioco hanno messo la stessa dose di impegno per formare una generazione di stupratori. Mi cadono le braccia». (Fonte: Ansa)


Sedicenne organizza un party su Facebook e gli distruggono la villa


Decine di ragazzi, completamente ubriachi, hanno scagliato fuori dalle finestre gli oggetti della casa


LONDRA- Ancora una volta Facebook ha giocato un brutto scherzo a una ricca coppia di genitori britannici. La settimana scorsa Rai e Nishi Shukla, coniugi londinesi di mezza età, avevano deciso di passare un weekend romantico lontano dalla capitale britannica e avevano raccomandato al figlio sedicenne Aneesh, rimasto a Londra, di non rincasare tardi. Il ragazzo per non far preoccupare i genitori aveva ottenuto il permesso di organizzare una festicciola con i suoi più intimi amici nella loro villa a Kingston-upon-Thames, borgo meridionale di Londra. Peccato che il sabato pomeriggio, per inoltrare gli inviti, abbia postato un messaggio sul popolare social network. La sera si sono presentate alla festa oltre 100 persone e i numerosi intrusi hanno sfasciato buona parte della villa, valutata oltre un milione di euro. Per riportare la calma nel quartiere sono intervenute ben sei volanti della polizia e due ambulanze hanno soccorsi i feriti.

TEPPISTI – Appena i primi balordi sono arrivati alla festa, Aneesh, che frequenta la prestigiosa Westminister school, istituto indipendente che costa circa 25.000 euro all'anno, ha velocemente perso il controllo della situazione. Decine di ragazzi, completamente ubriachi, hanno scagliato fuori dalle finestre gli oggetti presenti nelle stanze della villa, hanno distrutto i lampadari e le auto parcheggiate sulla strada. Non sono mancati coloro che, per rendere più emozionante la serata, hanno cominciato a urinare dalle finestre. Molti teppisti inoltre hanno gettato decine di bottiglie di vetro nelle proprietà dei vicini. Questi ultimi hanno chiamato la polizia che in un primo momento ha arrestato due giovani accusati di furto. Tuttavia non avendo le prove del reato, le autorità sono state costrette a rilasciare i ragazzi.

TESTIMONIANZA - Come ha testimoniato Sally Maton, quarantasettenne che abita di fronte alla villa dei Shukla, la situazione è degenerata poco prima di mezzanotte: «Quando sono rientrata a casa ho visto decine di teenager in strada - ha dichiarato la donna al Daily Mail -. Urlavano come matti e facevano un grande baccano. C'erano talmente tante bottiglie sul prato, che non riuscivo a distinguere l'erba. I ragazzi bevevano, vomitavano e gettavano oggetti dalle finestre. C'erano persino alcuni che urinavano dalle finestre del primo piano». I genitori di Aneesh sono tornati a casa solo la domenica pomeriggio e hanno trovato la casa semidistrutta. Hanno immediatamente contattato un'impresa di pulizie e diversi giardinieri per tentare di far riacquistare alla loro villa l'aspetto di una casa normale. Non hanno voluto rilasciare dichiarazione: «È una faccenda privata» ha tagliato corto la signora Shukla.