giovedì 29 ottobre 2009

Vero Verissimo Disagio

Non paga prostituta, sequestrato
per tre giorni dai «protettori»

Brutta avventura per un 45enne camionista ligure, prelevato da due albanesi e portato a Milano

MILANO - Ha litigato con la convivente e ha pensato bene di andarsene di casa e di passare una notte con una prostituta, anche se non aveva di che pagarla: pessima idea quella di un camionista 45enne ligure, che si è ritrovato vittima di un vero e proprio sequestro di persona ad opera di due albanesi. Soltanto tre giorni dopo l'incubo è finito, grazie ai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano e della Compagnia di Sesto San Giovanni, che hanno arrestato i rapitori.

LA NOTTE BRAVA - La vicenda ha inizio lunedì sera, quando Fabio litiga con la convivente e decide di concedersi una notte «brava» tra sesso e alcol. Si sposta a Genova, nella zona del porto, e gira per bar finché non abborda una prostituta italiana di 28 anni, Vittoria D. A., che poi porta in una locanda. Lì consuma un rapporto sessuale e le chiede di restare con lui tutta la notte. Il conto che la donna gli chiede al mattino è di mille euro, ma lui dice di non avere tutti quei soldi. La donna lo accompagna in banca, ma l'autotrasportatore non riesce a prelevare il contante. La prostituta avverte quindi il protettore, Etmond Frangu, albanese di 29 anni, che raggiunge i due. «Hai passato la notte con mia moglie - dice l'albanese, mentendo - e se non mi paghi facciamo del male alla tua famiglia, sappiamo tutto di te».

IL SEQUESTRO - A schiaffi lo costringe a consegnare le chiavi della sua auto, una Lancia Delta, e si mette alla guida, con a bordo la donna e l'autotrasportatore. Nel Milanese la banda viene raggiunta da un altro albanese, Dritan Krosi, 29 anni. I tre decidono di chiedere un riscatto alla famiglia e contattano la convivente dell'uomo, chiedendole 2 mila euro. La donna, dopo la telefonata, denuncia tutto ai carabinieri di Albenga, che dai primi accertamenti capiscono che il gruppo si sta muovendo verso Milano e avvisano i colleghi in Lombardia. La convivente dice di non avere possibilità di dare loro del denaro e la banda allora chiama la madre 75enne dell'uomo, che vive in Brianza, e fissa un appuntamento. L'anziana, dopo aver prelevato il denaro, incontra i rapitori, ma nel panico non riesce a trovare i soldi nella borsa e l'uomo non viene liberato. I rapitori allora le dicono di fare un bonifico via Western Union, ma la donna non ci riesce.

LA PAURA NEL BOSCO - Il rapito e gli albanesi passano la notte in auto, in un bosco in Brianza. L'uomo è preso dal terrore più totale, anche perché è continuamente minacciato: «Adesso diamo fuoco a te e all'auto». Il giorno dopo i familiari del rapito decidono infine di fare il pagamento alla convivente, che gira il denaro tramite Western Union al compagno in mano agli albanesi. Dai cellulari i carabinieri individuano il gruppo a Sesto San Giovanni e circondano la filiale della Western Union, dove il gruppo si è avvicinato alle dieci di mercoledì mattina per riscuotere la somma, facendo scattare gli arresti. I tre sono stati portati nel carcere milanese di San Vittore con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione.


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