venerdì 2 ottobre 2009

Adriano


Dal quotidiano R7 arrivano le incredibili dichiarazioni dell’ex attaccante nerazzurro: “Mi presentavo ogni giorno ubriaco. Non dormivo per paura di fare tardi, ma alla fine arrivavo comunque in condizioni impresentabili e allora mi mandavano a dormire in infermeria, mentre ai giornalisti dicevano che avevo avuto qualche problema muscolare. Non smettevo mai di bere e la situazione divenne insostenibile, finché iniziai a entrare in conflitto con Mancini e dovetti lasciare l’Inter”.

L’ex “Imperatore” parla dei suoi problemi con assoluta sincerità: “Ho affrontato una depressione dal 2005 al 2009. Solo io so quanto ho sofferto. La morte di mio padre, nell’agosto del 2004, ha lasciato un buco enorme nella mia vita. Era la persona che mi ha reso quello che sono. Devo tutto a lui e alla mia famiglia. Quando è morto mi sono ritrovato molto solo, isolato. E’ stata la cosa peggiore. Ero in Italia, solo, triste è depresso. Ho cominciato a bere, ero solo felice di bere. C’erano feste ogni sera. E bevevo tutto quello che avevo davanti: vino, whisky, vodka, birra…un sacco di birra. La situazione è andata fuori controllo. Potevo solo dormire e bere. Mi svegliavo e non avevo idea di dove mi trovavo”.

Quello dell’alcol lo ha portato inevitabilmente ad avere frizioni con Mancini: “Giocavo per uno dei club più forti del mondo. Ho cominciato ad avere problemi con l’allenatore, Mancini, e con i compagni. La dirigenza dell’Inter ha provato ad aiutarmi, ma poi ho avuto dei problemi con Mancini, e continuavo a bere. Così ho lasciato l’Inter per il San Paolo, su idea del mio manager Gilmar Rinaldi”. Il secondo tentativo con l’Inter non è servito comunque a molto. “Sono tornato perché non c’era più Mancini ed era arrivato Mourinho, ma in Italia continuavo a sentirmi solo e triste. Mi dispiace per Mourinho, anche lui ha provato ad aiutarmi, ma alla fine sono dovuto andare via».

Il definitivo ritorno in Brasile tra le fila del Flamengo è stato fondamentale per l’attaccante. “Ho rinunciato ai soldi, ma ho comprato la mia felicità. Ho abbandonato i falsi amici per ritrovare quelli veri. E poi mi sono sentito sicuro e vicino alla mia famiglia. Ho amici nel giro della droga, così come nella polizia. Per me non fa alcuna differenza. Queste persone almeno non mi voltano le spalle”. Ma la droga non c’entra niente: “Il mio problema è stato solo con l’alcol, e basta. Bisogna avere una struttura piscologica forte. E grazie a Dio, ora sono abbastanza forte per essere Adriano”.

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